Taratura

La diffusione di campioni di misura e le attività di taratura assicurano un impiego capillare di tali unità di misura e la correttezza delle misurazioni ad ogni livello.

Nel campo della metrologia legale sono definiti gli errori massimi degli strumenti utilizzati dai loro titolari, ad esempio nelle attività di cessione dei beni; tuttavia sono stati anche definiti i requisiti dei campioni (strumenti di controllo) che vengono utilizzati dai fabbricanti di strumenti di misura o di preconfezionati, dagli Organismi che effettuano la verificazione periodica, dai soggetti pubblici che svolgono i controlli e persino dai fabbricanti di oggetti in metallo prezioso.
Dal punto di vista formale, nella maggior parte dei casi, la normativa applicabile prescrive l'impiego di campioni di misura dotati di un certificato di taratura rilasciato da un Laboratorio accreditato da Accredia o da altro Ente Unico di accreditamento; sotto un profilo sostanziale le norme prescrivono specifici requisiti ponendo limiti all'errore e all'incertezza del campione, in relazione all'impiego cui esso è destinato.

Ultimo aggiornamento:

19 Dicembre 2022

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Unità di misura legali e il Sistema Internazionale

Il Sistema Internazionale delle unità di misura comprende sette unità di misura di base, da cui si ricavano tutte le altre, definite appunto unità derivate; è pertanto oggi un linguaggio complesso e condiviso da tutti i paesi che aderiscono alla "Convenzione del Metro". Il trattato internazionale siglato a Parigi che nel 1875 costituì il primo passo verso una standardizzazione nella definizione delle unità di misura (all'epoca aderirono 17 Paesi tra cui l'Italia; oggi aderiscono oltre 50 Paesi mentre 22 sono associati).

Il D.P.R. 12 agosto 1982, n. 802 e successive modifiche e integrazioni, recepisce il Sistema Internazionale individuando le unità di misura legali; l'obbligo di usare tali unità di misura riguarda gli strumenti di misura impiegati, le misurazioni effettuate e le indicazioni di grandezza espresse in unità di misura. E' compito dell'Ufficio Metrologia vigilare sul corretto impiego delle unità di misura; chiunque contravviene alle disposizioni in merito contenute nel citato decreto è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria; è fatta salva l'applicazione della legge penale, ove i fatti che concretano le infrazioni costituiscano reato.

Sistema Nazionale di taratura e disseminazione delle unità di misura

La metrologia legale, come gli altri campi di applicazione della metrologia, necessita di campioni riferibili alle unità di misura. Al fine di costituire un presidio costante per garantire la riferibilità alle unità di misura è stato istituito in Italia, con la Legge 273 del 27/08/1991, il sistema nazionale di taratura; tale sistema è formato dagli istituti metrologici primari e dai centri di taratura (laboratori di taratura) e ha il compito di assicurare la riferibilità dei risultati delle misurazioni.

La legge 273/91 prevede che gli istituti metrologici primari effettuano studi e ricerche finalizzati alla realizzazione dei campioni primari delle unità di misura di base, supplementari e derivate del sistema internazionale delle unità di misura SI, confrontando a livello internazionale i campioni realizzati e mettendoli a disposizione ai fini della disseminazione prevista dal sistema nazionale di taratura.

Vuoi conoscere quali sono i Laboratori di taratura accreditati?

La lista è pubblica e liberamente consultabile sul sito di Accredia.

Taratura e riferibilità di un campione

La riferibilità, acquisita attraverso la taratura di un campione di misura, è la proprietà del risultato di misura di poter essere riferito a campioni appropriati, generalmente nazionali o internazionali, attraverso una catena ininterrotta di confronti.

La riferibilità di un campione di misura, attestata da un Laboratorio accreditato di taratura (LAT) nella certificazione di taratura, acquisisce un valore legale. Il processo di taratura di strumenti e campioni da parte di laboratori accreditati sulla base della norma ISO/IEC 17025 consiste nel confronto, mediante l'applicazione di procedure positivamente valutate da Accredia, con un campione di riferimento di più alto livello e consente così alle misure di acquisire la proprietà fondamentale della riferibilità metrologica ai campioni nazionali o internazionali.

I laboratori di taratura
L'accreditamento di Accredia è basato, oltre che sul soddisfacimento dei requisiti previsti dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 e degli altri requisiti applicabili, su una valutazione e prova della competenza tecnica del Laboratorio ad effettuare tarature specifiche secondo criteri e procedure a tal fine sviluppati, adeguati e periodicamente valutati anche tramite specifici confronti interlaboratorio.

Soltanto i laboratori accreditati possono rilasciare, per le grandezze e lo specifico campo di accreditamento, i certificati di taratura; di tutt'altro tenore gli eventuali rapporti di taratura, anche con contenuto simile, emessi però nell'ambito di una certificazione di qualità (per esempio nell'ambito di un sistema di qualità conforme alla norma ISO 9001).

Si evidenzia, inoltre, la dimensione sovranazionale dei sistemi di accreditamento. I Servizi di Taratura di tutti i Paesi europei sono coordinati, a livello europeo, dall'EA "European Cooperation for Accreditation", tramite accordi di mutuo riconoscimento (ILAC MLA). Gli Accordi Multilaterali di Mutuo Riconoscimento, basati su meccanismi di peer assessment, sono infatti tesi ad assicurare, tramite l'applicazione di norme e linee guida comuni, che i rispettivi accreditamenti siano egualmente affidabili e degni di fiducia da parte del mercato nazionale ed internazionale.

La taratura: quali informazioni?
Il risultato di una misurazione indica sinteticamente quante volte la grandezza misurata contiene o è contenuta in una grandezza della stessa specie, convenzionalmente assunta come unità di misura, o con un suo multiplo o sottomultiplo.

Il parametro che esprime la qualità di una taratura è la definizione di incertezza di misura che, di fatto, consente di individuare non un unico valore ma un intervallo di valori più o meno ampio. Questo termine sta a indicare il dubbio riguardo alla misurazione, fattore che nessun laboratorio può mai del tutto eliminare o azzerare, ma solo determinare caso per caso, con consapevolezza e obiettività; non resta che stabilire quale livello di incertezza siamo disposti ad accettare.

Nella taratura è appunto identificato tale intervallo come un intorno simmetrico centrato rispetto ad un valore centrale: la semi-ampiezza di tale intervallo rappresenta proprio l'incertezza associata al risultato della misura. Proprio in quest'ottica l'incertezza è un'indicazione chiara del livello qualitativo raggiunto nel processo di misura: maggiore sarà l'intervallo e più grande sarà l'incertezza assegnata al processo di misura che l'ha generata, degradando così progressivamente la qualità della misurazione.

Stima e fattori di incertezza
L'incertezza correlata ad una misura è parte della misura stessa. L'organismo Europeo di coordinamento dei sistemi nazionali di taratura, European co-operation for Accreditation (EA), come stabilito dalla guida EA-4/02, prescrive che l'informazione circa la misura di un misurando deve essere corredata da indicazioni utili ad illustrarne l'affidabilità. Queste indicazioni sono appunto:

  • l'incertezza da cui si pensa possa essere affetta la stima del misurando,
  • il livello di fiducia che si ha nella stima che si è fatta sull'incertezza.

L'incertezza del risultato di una misurazione indica l'impossibilità di un'esatta conoscenza del valore della grandezza che si vuole misurare; le incertezze vengono classificate nelle categorie di tipo A e B, in base al metodo utilizzato per stimarle. Sono di categoria A quelle valutate per mezzo dell'analisi statistica di una serie di osservazioni appartenenti allo stesso processo di misura, mentre sono classificate di categoria B quelle valutate con mezzi diversi, quali ad esempio:

  • dati di misurazioni precedenti;
  • esperienza o conoscenza del comportamento e delle proprietà dei materiali o strumenti;
  • specifiche tecniche dichiarate dal costruttore;
  • dati forniti in certificati di taratura o altri;
  • incertezze assegnate a valori di riferimento presi da manuali.

L'incertezza tipo composta della stima del misurando è una valutazione quantitativa dell'incertezza perfettamente idonea a caratterizzare le misure effettuate ed è stimata come la radice quadrata positiva della somma dei quadrati delle incertezze tipo u(Xi), secondo la legge di propagazione delle incertezze. Ma l'espressione della sola incertezza tipo composta, non è sufficiente; è richiesto infatti la specificazione di un intervallo che comprenda una frazione rilevante, e se possibile nota, dei valori attribuibili al misurando (livello di fiducia). L' organismo Europeo di coordinamento dei sistemi nazionali di taratura, l'EA , richiede che i Laboratori di taratura specifichino nei loro certificati un intervallo, denominato incertezza estesa, indicata con U(y), che si ottiene moltiplicando l'incertezza tipo composta per un opportuno fattore di copertura k, tale che U (y) = k.uc(y).

Il valore del fattore di copertura, in linea di principio arbitrario, dipende dall'applicazione alla quale la misura è destinata e dal livello di fiducia a cui è associato, ed è tipicamente compreso tra 2 e 3. L'EA ha stabilito che, salvo diversa specificazione, il livello di fiducia a cui associare l'espressione dell'incertezza estesa debba essere di circa il 95%. Pertanto l'espressione della stima y del risultato di un misurando Y dovrà, quindi, essere Y = y ± U(y).

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